

MESSINA – Si dice che dove c’è una volontà non esistano impedimenti e ci sia sempre la via. E a quanto pare sembrerebbe che il Messina questa strada l’abbia scovata ed imboccata. Senza ma e senza se e neanche sofismi o troppi giri di parole. A parlare chiaro, infatti, è l’attuale ruolino di marcia della compagine guidata da Giacomo Modica.
Chiusa la parentesi Audace Cerignola, i biancoscudati si sono rialzati da una rovinosa caduta casalinga che ha guastato il benvenuto al 2024 e, scrollandosi la polvere di dosso, un passo dietro l’altro, nel girone di ritorno hanno realizzato una striscia di risultati positivi da fare invidia. Una collezione di quattro successi alla quale si è aggiunto il quinto, attraverso il blitz di Avellino. Che rende la classifica del venticinquesimo turno un po’ surreale, ma di sicuro più consona alla squadra della città dello Stretto. Otto punti di vantaggio sulla caotica zona play-out, rimasta per parecchio tempo il rifugio dei giallorossi, la metà da quella più nobile dei play-off. Così, sebbene sia necessario oltreché utile rinsaldare i piedi a terra, le certezze iniziano a vacillare. Persino in chi non fa della irrazionalità un suo tratto distintivo.
Avellino, sedici anni dopo
Ebbene sì, era dalla lontana Serie B 2007/2008 che il fortino irpino non veniva violato dai peloritani. Anche all’epoca finì con un gol di scarto (1 – 2), ma questo, in fondo, è solo un dettaglio. Ciò che conta è il risultato.
Al Partenio, nella prima parte della gara, al netto di un attacco dei locali portato da Patierno che un diligente Fumagalli sventa, non si ravvisa nulla di rilevante. Ad una incursione offensiva campana ne corrispondeva di solito una del Messina. Eppure niente di cui prendere nota. Al contrario, però, di quella che si è vista al 25′. Sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, colpevolmente lasciato libero di agire, Manetta tenta una conclusione di testa che viene murata. Tuttavia, sulla ribattuta, lo stesso difensore ospite è rapido a raccogliere il pallone incustodito e a spedirlo in rete. L’Avellino abbozza una reazione che comunque non sortirà gli effetti sperati. Nemmeno quando, a ridosso dell’intervallo, Sgarbi va ad impegnare l’eterno Fumagalli. Nella ripresa poco cambia. I padroni di casa ci provano. Invano. Complici pure un terreno appesantito dalla pioggia consistente e avversari che sfoderando la grinta idonea, resistono per arrivare ad agguantare una considerevole vittoria.


La classifica
Juve Stabia 54; Picerno 48; Avellino 44; Benevento 43*; Taranto 42; Casertana 41; Crotone 40*; Sorrento, Audace Cerignola, Giugliano 36; Latina 34; Messina 32; Potenza, Catania 31; Foggia 26; Turris 24; Monopoli 23; Virtus Francavilla 21; Brindisi, Monterosi Tuscia 16. * una gara in meno
Altre news dalla settimana
In data venerdì 9 febbraio, l’ufficio stampa strettese ha comunicato che l’ACR Messina si è attivata andando a presentare ricorso contro le tre giornate di squalifica comminate dal giudice sportivo a Giuseppe Salvo. La stangata inferta è scattata in seguito alla sanzione disciplinare, elevata dall’arbitro Grasso nello scorso incontro Messina – Virtus Francavilla, a causa di un fallo a gioco fermo del terzino messinese su Ingrosso.
Un nuovo lutto colpisce il mondo del calcio: martedì 6 febbraio è venuto a mancare, presso l’Hospice di San Benedetto del Tronto dove era in cura, Enzo Nucifora. L’ex direttore sportivo, con alle spalle un trascorso da dirigente in tutta Italia, compresa Messina, di cui era peraltro nativo nonostante oramai risiedesse nel comune marchigiano, si è spento all’età di 78 anni dopo aver combattuto una brutta malattia. L’intera società del presidente Pietro Sciotto ha espresso il proprio cordoglio, al quale si è unito un commosso ricordo di Modica che in passato lavorò con Enzo Nucifora.
(fonte: pagina Facebook ACR Messina)