

MESSINA – Taranto, Benevento, Latina. E anche Brindisi, se non ci fosse stato il break crotonese. Queste le prove inconfutabili di un Messina che, alla quarta sconfitta su cinque gare, piomba in un pericoloso tunnel. Dove è buio pesto.
Ma esiste una leggenda, legata alla città, da scomodare per prendere ad esempio per avere la speranza di uscirne. Quella di Dina e Clarenza. Ovvero, le eroine simbolo del coraggio e dell’attaccamento dei civili messinesi per il proprio territorio. Nel tentativo di sedare le sommosse popolari, scoppiate in tutta la Sicilia con i Vespri del 1282, Carlo d’Angiò strinse in un assedio Messina, la quale, stremata da tale oppressione, riuscì a respingere le continue offensive francesi grazie alla partecipazione di tutta la popolazione. Di questa facevano parte, appunto, Dina e Clarenza, due donne che, di guardia, si scagliarono contro il nemico e, suonando a ripetizione le campane della fortezza sulla Caperrina, svegliarono tutti i cittadini. Affinché accorressero a difesa della città per respingere il suddetto attacco.
In sintesi, quasi a tradurlo in uno slogan: insieme si può. E provarci è d’obbligo nel match in quel di Foggia, valevole per la quattordicesima giornata di Serie C.
Un Messina irriconoscibile
Non ci sono più attenuanti, stavolta. Al Franco Scoglio bisognava fare punti. E, malgrado le premesse e le promesse di riscatto, il Messina impatta contro il muro pontino. Malamente. Qualche spunto peloritano e di discreta qualità, non potevano di certo reggere il confronto con un Latina andato in crescendo col passare dei minuti. Al 38′, ai biancoscudati, il primo colpo basso lo infligge Jallow, scattato in volata verso Fumagalli sul filo del fuorigioco. Ma la batosta che complica il tutto, arriva a ridosso dell’intervallo: secondo cartellino giallo e Frisenna lascia i suoi in inferiorità numerica per mezza partita. Il pubblico casalingo fa sentire la propria insoddisfazione.
La ripresa conferma le più cupe previsioni, poiché i laziali chiudono pesantemente i conti. Nell’arco di soli quattro giri di orologio. Di testa, Paganini firma il 2 a 0, sfruttando un’indecisione di Fumagalli. Poco dopo, lo stesso portiere giallorosso verrà bucato, in un tu per tu, da Del Sole. Ironia della sorte, calcisticamente parlando, cala la notte più profonda in riva allo Stretto.


Modica, “Ci siamo ripuliti dalle scorie di questo mese”
Secondo il tecnico siciliano Giacomo Modica, la preparazione per Foggia è passata, innanzitutto, per una pulizia della testa dalle negatività del mese appena concluso. Un periodo in cui si sono perse troppe sfide importanti. Meritatamente. Le incognite e le insidie del prossimo impegno potrebbero scaturire dalla mole di gioco che la squadra pugliese costruisce in casa e, ovviamente, dalla qualità complessiva dell’organico. Allenatore compreso. Ad ogni modo, ci si aspetta una reazione emotiva dal Messina, considerando che ce l’ha nelle corde.
Altre news dalla settimana
In data 12 novembre, l’ACR Messina ha comunicato il nome di un’altra azienda che andrà a supportare la società del presidente Pietro Sciotto in qualità di sponsor. Si tratta della GDM Di Maria, colorificio leader nel panorama dell’industria delle vernici.
È giunto al suo secondo appuntamento, il Meet&Greet targato Sky che dà l’opportunità agli affezionati dei colori giallorossi di incontrare alcuni calciatori dell’attuale rosa messinese. Lo scorso 14 novembre, presso il negozio Flagship Sky di via Tommaso Cannizzaro n. 66, sono stati protagonisti dell’evento il centrocampista Marco Firenze e il bomber Vincenzo Plescia.


Per preparare al meglio la trasferta del Pino Zaccheria, il 16 novembre, la compagine strettese si è mossa alla volta di Santa Teresa di Riva, dove ha tenuto un allenamento congiunto con la Jonica, formazione militante nel campionato Eccellenza. Il risultato è stato di 5 – 2 per il Messina con i gol di Cavallo, Manetta, Scafetta, Emmausso dagli undici metri e Plescia.
(fonte: pagina Facebook ACR Messina)