Premessa d’obbligo per i più giovani: Pietro Sportillo è stato uno dei protagonisti di sfide “epiche” tra Messina e Catania


45 anni, ex giocatore, parla della partita che Sabato vedrà affrontarsi Messina e Catania. Un’intervista che ripercorre la sua esperienza in riva allo stretto e che ricorda la gara che diede la promozione in B ai giallorossi nel playoff vinto con gli etnei.
Pietro Sportillo ha indossato la maglia biancoscudata per quattro stagioni, con due promozioni dalla Serie C2 alla Serie B, segnando anche la sua prima rete tra i cadetti contro il Crotone.
Che ricordi hai di Messina?
Quando parlo di Messina parlo della parte più bella e più emozionante della mia vita calcistica. In riva allo stretto ho conosciuto delle persone fantastiche, stupende, generose e ospitali al massimo. Sono stati anche gli anni della rinascita del grande calcio a Messina, società organizzatissima con persone eccezionali e momenti di estrema felicità. Quando posso ci ritorno ben volentieri e ne approfitto per salutare un po’ di amici.
Dopo aver concluso la tua carriera di calciatore hai intrapreso quella di allenatore, sei stato il vice di Taurino nel Francavilla dei miracoli che un paio di stagioni fa è stata indicata come una tra le migliori squadre del campionato. Quale ruolo preferisci, quello del calciatore o dell’allenatore?


Preferisco fare il calciatore. Anche se il ruolo di allenatore mi piace tantissimo. Ma nel ruolo di calciatore puoi essere protagonista in prima persona. Puoi dare e puoi incidere di più nel corso della gara. L’allenatore deve lavorare bene durante la settimana, dare le giuste indicazioni, stare vicino alla squadra, ma poi in campo ci vanno i giocatori e per questo puoi incidere di meno. Certo si soffre di più.
Che giudizio dai del girone C che è giunto quasi al giro di boa e del campionato del Messina?
Quest’anno non c’è una squadra ammazza campionato come il Bari di due anni fa o il Catanzaro dello scorso campionato. Questo è un campionato molto più equilibrato in cui la Juve Stabia ne è l’autentica rivelazione. È guidata in panchina da un ottimo allenatore, ma nessuno poteva immaginare che facesse così bene, complimenti davvero alla Juve Stabia. Penso che alla fine sarà un campionato che vedrà la vittoria di una tra Avellino e Benevento. Il Messina, lo sto seguendo molto, mi è piaciuto tantissimo in particolare nelle prime quattro o cinque partite, in cui ha mostrato un calcio spumeggiante un 433 molto dinamico e molto offensivo, ed aveva iniziato benissimo. Purtroppo poi è arrivato questo calo di 6 – 7 partite dove non è riuscita a fare risultato.
Pensi che la squadra di Modica potrà invertire la rotta e risollevarsi?
Dal momento di crisi pare essersi ripresa benissimo sabato scorso contro il Monterosi, tra l’altro era uno scontro diretto. Mi auguro che adesso possa fare un filotto di risultati che possa permettergli di uscire da questo periodo. Negli ultimi due anni il Messina ha dimostrato di sapersi tirare fuori dalle situazioni complicate salvandosi in maniera clamorosa, ma mi auguro con tutto il cuore che quest’anno la salvezza possa arrivare in anticipo evitando di giocare il playout. Per i tifosi sarebbe davvero estenuante.
Pietro tu, con la maglia del Messina, hai giocato numerosi derby contro il Catania che ricordi hai?


Il Derby è una gara sentitissima e uno come me che ha vestito la biancoscudata lo può testimoniare. I derby con Catania e Palermo sono partite affascinanti, con un pubblico caloroso e dove c’è tanta pressione. Non bisogna farsi prendere troppo dalle emozioni e rimanere lucidi, anche se si fa fatica perché si è trascinati dall’entusiasmo e dal calore dei tifosi. Io personalmente ne ho giocati tanti, ne ho vinti e ne ho persi, ma posso dire che quello più importante lo abbiamo vinto. Sono partite che fanno storia e chiunque le giochi ci vuole entrare nella storia per qualcosa di positivo. Ed io ci sono riuscito.
Ci puoi raccontare un aneddoto di quel Messina-Catania che valse la serie B?
Purtroppo la felicità per la serie B conquistata e la reazione che la squadra ebbe dopo la delusione di Avellino, svanì per la morte di Tonino Currò. Il mio primo pensiero va a Tonino. Il suo ricordo mi è rimasto sempre nel cuore. Ne approfitto per mandare un caloroso abbraccio a suoi familiari.
Ora ti faccio la domanda più classica che c’è. Che partita ti aspetti domenica?
Sarà una partita combattuta, il Catania come rosa ha qualcosina in più. Ha fatto la squadra per vincere il campionato ma credo che il Messina con il cuore, con l’organizzazione e con l’aiuto dei tifosi possa darle del filo da torcere. Io da tifoso della biancoscudata mi auguro che il Messina possa vincere anche se non sarà facile. Il Catania ha dei giocatori importanti, capaci di incidere nella gara in qualsiasi momento, basti pensare a Mansura, Chiricò e Di Carmine per citarne qualcuno. Mi auguro che il Messina, reduce dalla vittoria in trasferta, abbia potuto godere di una settimana più tranquilla che possa aiutarla nella preparazione della gara.
Vuoi lanciare un saluto ai tifosi messinesi e alla città?
Mando un saluto a tutti i tifosi messinesi, vorrei dirgli che sono rimasti sempre nel mio cuore. Auguro a Messina e a tutti i suoi cittadini un sereno natale e un felice anno nuovo e Forza Messina sempre.