La Riflessione di Rodolfo Savica
Il numero 10 non è un ruolo normale. Ci vuole estro, fantasia, genio, velocità di esecuzione e cattiveria. La cattiveria di fare il colpo che non ti aspetti, il passaggio inaspettato, il tunnel che non dovrebbe essere fatto, il tiro a sorpresa. E soprattutto ci deve essere un po’ di indolenza, di menefreghismo e di poesia.
Noi, tifosi del Messina, siamo stati fortunati. La nostra squadra si è sempre basata su alcuni ruoli che sono stati predominanti: il portiere e l’attaccante. Storicamente, Il Messina ha avuto portiere (Manitta, Storari, Paleari, Ciucci, Abate, Nastasi) ed attaccanti di livello internazionale: (Schillaci, Protti, Zampagna, Amauri, etc.) ma il numero 10 è un’altra cosa.
Come una linea che unisce Renato Ferretti (n.d.r.: era un’ala sinistra, ma ai tempi non si giocava con il trequartista…sarebbe mezzala oggi) con il suo record di gol, Catalano, Buonocore, Iannuzzi si arriva a Michele Emmausso.
Emmausso ha giocato a Caserta come un vero 10; dietro la punta con due esterni. Ha svariato, fatto colpi di tacco, tunnel, lanci, tocchi di prima.
Un vero 10.
Ha fatto due gol: il primo da opportunista, il secondo è stato sontuoso. Il grandioso Salvo ha fatto una spettacolare volata sulla destra ed ha lucidamente servito Emmausso che ha fatto un tunnel, mettendo in ginocchio il difensore ed ha scaricato in porta.
Da vero numero 10.
Il resto della partita il Messina ha davvero dominato, costruendo innumerevoli occasioni da gol e senza mai soffrire (una sola, splendida, parata di Fumagalli al 75’, come sempre).
“Chapeau”!, come si dice adesso. Chapeau a Michele Emmausso, autore di una prestazione maestosa, probabilmente influenzata da un modulo molto congeniale alle sue caratteristiche. Chapeau al centrocampo granitico e tutto cervello di Franco e Firenze. A tutta la difesa, agli esterni ed anche a Modica. Il mister Modica ha trovato un modulo incredibile che ha annichilito la Casertana.
Allora ci viene da pensare, che sarebbe successo se avessimo giocato così sempre: con questa intensità, attitudine e con questo modulo (4-2-3-1). Dove saremmo stati, che campionato avremmo fatto. Speriamo che questa mistica legata ai nostri 10 storici continui con Michele Emmausso e che tutta la squadra continui a giocare e divertirsi e far divertire cosi.
Speriamo davvero che sia solo l’inizio e che non sia un fuoco di paglia. Si può e si deve continuare così, ad iniziare dal Taranto del “vate” Capuano.
La stagione puo’ cambiare, iniziamo con Eziolino e company.