1° Dicembre 1900, Nasce il calcio a Messina. Ricostruiamo quella giornata

La mattina del 1° Dicembre 1900 Messina si svegliò con un’aurora che emanava una luce chiara, cristallina, come se ne vedono poche nella stagione che porta all’inverno. Sir Walter Frederick Becker, si alzò di buon ora e si avvicinò alla finestra che dava sulla Via Garibaldi, lo investi il profumo di pane appena sfornato. Il Panificio di Mimmo si trovava proprio di fronte la sua abitazione e Rosario il garzone stava, proprio in quel momento, preparandosi a fare il primo giro di consegne a domicilio. Lo sguardo di Sir Walter Becker si alzò verso l’orizzonte, quel giorno lo stretto che e si stendeva fino alle coste calabre appariva come in attesa di qualcosa, fermo come in uno di quei dipinti che lo ritraevano e che Sir Walter aveva visto nella sua Falmouth cittadina di 21.635 abitanti della Cornovaglia nel sud-ovest dell’Inghilterra. Sir Walter indossò la sua camicia bianca inamidata e stirata di tutto punto, sistemò il gilet grigio con bottoni bianchi e indossò la giacca nera. Poi tornò nella camera da letto e come tutte le mattine aprì il cassettino del comò accanto al suo letto prendendo il suo orologio, ereditato dal padre, che sistemò nel taschino a sinistra. Carmela, la governante di casa Becket, lo aiutò a sistemare il papillon, gli porse il fazzoletto bianco da sistemare nella tasca della giacca e gli diede il cappello bianco con falda nera senza il quale l’uomo d’affari inglese non usciva. Sir Walter Becker era giunto a Messina nel 1888, ben presto era diventato armatore di tre piroscafi con i quali commerciava prodotti siciliani, in particolare quelli vinicoli, con New Orleans e il golfo del Messico. Aveva acquistato una casa sulla via Garibaldi, su due piani, nella quale ospitava il suo ufficio di agente d’affari ed armatore. Come ogni mattina Sir Walter Becker si recò a piedi all’Hotel Trinacria, l’Hotel che si affacciava sul porto e che aveva come dirimpettaio la statua del Nettuno dominatore dei mari. All’Hotel Trinacria, il Maître Salvatore La Rocca, gli riservava sempre un tavolo. La buvette dell’Hotel veniva spesso utilizzata per i pranzi e le cene d’affari.

Il 1° Dicembre 1900 però, Sir Becker aveva un appuntamento diverso rispetto a quelli a lui usuali, era un affare diverso, un affare che a 123 anni di distanza nessuno ha dimenticato.

Nella saletta al primo piano dell’Hotel Trinacria, intorno ad un tavolo ovale di legno massiccio si ritrovarono, in una veste nuova, uomini d’affari inglesi, americani e quattro notabili messinesi.

L’atto notarile era stato stilato nelle settimane precedenti in seguito a diverse riunioni svoltesi per lo più nei circoli privati dell’aristocrazia messinese davanti alle carte da gioco, mentre si beveva del whisky. 

Santino Curatola, giovane notaio messinese, si avvicinò al tavolo accostandosi alla destra di ognuno dei convenuti, con se portava una penna preparata per l’occasione con inchiostro nero, tra le mani aveva il foglio su cui si sarebbe dovuto apporre le firme.

Si cominciò con i soci onorari; William Robert Sanderson, Guglielmo Sarauw, George Oates, Herbert Hoates, Edward James Eaton, Eduard Jacob e Carlo Sarauw apposero la loro firma. Si passò ai consiglieri; Horace Gooding, W. May, Alfredo Marangolo, Giulio Arena Ainis, J. Giorgianni, G. Lovatelli, anche loro apposero la loro firma. Il Notaio allora si avvicinò al Segretario Walter Oates, accanto era seduto il Vicepresidente il console statunitense Charles M. Caughy, anche loro apposero la loro firma. Il documento arrivò così nelle mani di Sir Walter Frederick Becker che dopo un momento di esitazione, volto a sottolineare l’importanza del momento, firmò in qualità di Presidente. Era nato il Messina Football Club. Tutti si alzarono in piedi ed un sonoro applauso echeggiò sin sulla strada, tutti si affacciarono alle ampie vetrate, incontrando lo sguardo del Nettuno dominatore dei mari.

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